Campagna ecumenica

Estrazione dell’oro in Burkina Faso

Sopravvivere anziché vivere

Nei prossimi giorni arriverà la pioggia e Jean-Bernard Traoré lo sa. Sta zappando il suo campo, o meglio ciò che resta del suo campo. Poco distante si trovano le rovine del vecchio villaggio e la recinzione della miniera d’oro di Bissa. Subito dietro si erge la discarica della miniera e da ovunque si può udire il segnale d’allarme di un camion ribaltabile che procede a marcia indietro.

Nel Dossier della rivista Sguardi è possibile leggera la storia diJean-Bernard Traoré »

 

Le miniere hanno portato la fame

Azéta Ouédraogo* è nata e cresciuta a Bissa, un villaggio del Burkina Faso che non esiste più. È stato distrutto e al suo posto, da cinque anni, è stata aperta una miniera d’oro. Oggi ha 13 anni e vive a Nouveau-Bissa, a due chilometri dal vecchio villaggio. A prima vista le abitazioni sembrano più belle, ma Azéta non è felice nella sua nuova casa. Ci spiega perché. 

In una della proposte didattiche si può scoprire cosa racconta Azéta »

L’acqua  del pozzo è inquinata

Siamo in Africa, nel Burkina Faso. Oumarou Maïga ha 9 anni e da poco vive a Nouveau- Bissa. La casa dove abitava prima e tutto il villaggio sono stati distrutti per fare spazio a una miniera d’oro a cielo aperto.

In una delle proposte didattiche si può scoprire cosa racconto Oumarou »

Così l’oro semina fame

Il 70% dell’oro estratto a livello mondiale è raffinato in Svizzera. Ma dietro all’estrazione di questo metallo prezioso si nasconde la sofferenza della popolazione locale, come mostra il caso del Burkina Faso. Di ciò le multinazionali si preoccupano molto poco.

Nella rivista Sguardi si può scoprire la storia di  Inoussa Ouédraogo »