La crisi climatica è grave. I più colpiti sono persone nel Sud globale che meno vi hanno contribuito: è un'ingiustizia.

2 marzo 2022, Lugano/Zurigo - La crisi climatica è grave. A soffrirne maggiormente sono le persone nel Sud globale, che vi contribuiscono di meno. Questo non è giusto. Mentre molte persone non hanno accesso all’energia “pulita”, noi al Nord consumiamo troppa energia. Questo sovra consumo è uno dei più grandi motori della crisi climatica, che provoca fame e povertà alle popolazioni del Sud del mondo. Paesi come la Svizzera, che vivono al di sopra delle loro possibilità, devono quindi fare di più per la protezione del clima e ridurre le loro emissioni di CO2. Ecco perché Azione Quaresimale (già Sacrificio Quaresimale), HEKS/EPER (già Pane per tutti) e Essere Solidali chiedono più giustizia climatica nella Campagna ecumenica 2022.

Se tutte le persone consumassero come noi in Svizzera, sarebbero necessarie le risorse di tre pianeti Terra. Tuttavia, abbiamo solo questo pianeta e deve essere protetto. Per questo motivo la Campagna ecumenica chiede per la Svizzera una riduzione delle emissioni di CO2 con un saldo netto pari a zero entro il 2040. La produzione di energia è responsabile di circa il 70% delle emissioni di CO2 in tutto il mondo. Possiamo e dobbiamo ridurre il nostro consumo di energia, da un lato con un consumo più consapevole e sostenibile, e dall’altro passando alle energie rinnovabili. Questo richiede un cambiamento di pensiero a livello individuale, così come concreti orientamenti politici.
La richiesta «Giustizia climatica. Adesso!» della Campagna ecumenica 2022 di Azione Quaresimale, HEKS/EPER e Essere Solidali vuole sensibilizzare alla protezione del clima, alle energie alternative e alla responsabilità individuale. Questo va di pari passo con i temi fondamentali delle tre organizzazioni, come la difesa dei diritti umani, lo sradicamento della povertà o il diritto al cibo. Abbiamo le conoscenze necessarie, le tecnologie e le risorse per passare alle energie rinnovabili. Azione Quaresimale e HEKS/EPER stanno già promuovendo queste tematiche nei loro progetti. La transizione non deve tuttavia in nessun caso avvenire a spese dei più poveri, ma deve essere piuttosto socialmente e ecologicamente compatibile.

Riconoscere le connessioni globali e agire

«La mia casa è stata inondata», riferisce una donna dall’Indonesia; «abbiamo sempre meno acqua», afferma un uomo dalla Colombia. Per quanto contraddittorie possano sembrare le dichiarazioni delle persone coinvolte, esse hanno origini simili. Il cambiamento climatico è particolarmente devastante nei paesi dove si situano i progetti delle tre organizzazioni. Troppa o troppo poca pioggia, inondazioni, tifoni, siccità, sono eventi meteorologici estremi che causano alla popolazione interessata fame e povertà. Per fermare questo sviluppo, l’aumento della temperatura globale deve essere limitato a 1,5 °C, così come previsto nell’Accordo di Parigi sul clima. Per questo Azione Quaresimale, HEKS/EPER e Essere Solidali prendono anche posizione a livello politico con la Campagna ecumenica e chiedono al Parlamento e al Consiglio federale di rivedere rapidamente la legge sul CO2.

Ulteriore documentazione sul tema:

Per maggiori informazioni:

  • Federica Mauri, media Svizzera Italiana, Azione Quaresimale, mail, 079 662 45 22

Lugano/Berna, 30 aprile 2021 - La Banca Nazionale Svizzera (BNS) dovrebbe rinunciare agli investimenti nei combustibili fossili che alimentano il riscaldamento globale. Questo è ciò che chiedono le organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Pane per tutti e Azione Quaresimale in una petizione firmata da 14’000 persone. La petizione è stata consegnata alla BNS mercoledì sulla Piazza Federale a Berna. All'assemblea generale della banca sarà discussa anche la responsabilità della BNS in materia di protezione del clima.

In qualità di grande investitore del mondo, la Banca Nazionale Svizzera gioca un ruolo non trascurabile nella crisi climatica: alla fine del 2019, deteneva quasi sei miliardi di dollari di azioni in società di combustibili fossili, finanziando emissioni per 43 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Queste emissioni sono quasi pari alle emissioni nazionali della Svizzera. Secondo un rapporto di “Artisans de la transition”, la strategia di investimento della BNS promuove un riscaldamento globale da quattro a sei gradi entro il 2100. Questo renderebbe la terra in gran parte inabitabile entro la fine del secolo.In una petizione firmata da 13’929 persone, Azione Quaresimale e Pane per tutti chiedono quindi alla BNS di rinunciare immediatamente agli investimenti in combustibili fossili. La petizione è stata consegnata a un rappresentante della BNS mercoledì sulla Piazza Federale a Berna (nella foto a destra). Le organizzazioni di cooperazione allo sviluppo solleveranno anche la questione della responsabilità climatica della BNS all’assemblea generale online di oggi e interrogheranno la banca sulla sua strategia di investimento.

La Banca Nazionale Svizzera è in ritardo

La strategia di investimento della BNS è in contrasto con le sue direttive. Queste stabiliscono che la banca deve astenersi dall’investire in aziende che «violano in modo patente diritti umani fondamentali o che causano sistematicamente gravi danni ambientali». Durante la Campagna ecumenica di quest’anno “Giustizia climatica, adesso”, Pane per tutti e Azione Quaresimale hanno riferito che sono soprattutto le popolazioni dei paesi del Sud a soffrire di più le conseguenze del riscaldamento globale, con ad esempio l’aumento del numero di uragani o l’allungamento delle siccità. Questo costituisce una violazione dei diritti fondamentali di persone che hanno contribuito poco alla crisi climatica.

Co-sostenuta da Campax, la petizione chiede alla BNS di fungere da modello e di contribuire a una maggiore giustizia climatica globale eliminando gradualmente le sue partecipazioni in società di combustibili fossili. C’è ancora molto spazio di manovra per uno dei più grandi investitori del mondo. La decisione, annunciata nel dicembre 2020, di escludere dal proprio portafoglio le aziende che gestiscono principalmente miniere di carbone è solo un piccolo passo per la banca, considerando che il 99,9% dei suoi investimenti in combustibili fossili non sono interessati.

Altre banche centrali stanno andando oltre e si stanno ritirando dai combustibili fossili per ragioni climatiche e per ridurre il rischio di perdite finanziarie. Per rispettare l’Accordo di Parigi sul clima, la Banca di Francia, per esempio, prevede di eliminare completamente il carbone ed escludere le compagnie petrolifere e del gas dal suo portafoglio entro il 2024. Uno studio pubblicato a fine marzo dall’ONG Positive Money conferma che la BNS è in ritardo rispetto alle banche centrali dei paesi vicini in termini di protezione del clima, ma anche rispetto ai corrispondenti istituti dell’UE, del Regno Unito, del Brasile e della Cina.

Foto della consegna della petizione da scaricare:
https://vedere-e-agire.ch/media

Per più informazioni:
• sulla petizione alla BNS: https://vedere-e-agire.ch/bns
• sulla giustizia climatica: https://giustiziaclimatica-adesso.ch

Per domande:
• Matthias Dörnenburg, Azione Quaresimale; 041 227 59 21; doernenburg@fastenaktion.ch
• Yvan Maillard Ardenti, Pane per tutti; 079 489 3824; maillard@bfa-ppp.ch

Lugano/Berna, 5 aprile 2021 - La Campagna ecumenica “Giustizia climatica – Adesso” ha suscitato numerose reazioni durante le settimane di Quaresima. Azione Quaresimale e Pane per tutti accolgono con favore questi scambi ricchi e costruttivi che rendono viva la Campagna e consentono di riaffermare l’importanza di sensibilizzare su questi temi.

Quella che si è conclusa ieri, domenica di Pasqua, è la quarta Campagna ecumenica di Azione Quaresimale e Pane per tutti incentrata sul mutamento climatico: la prima era stata proposta già nel 1989. Sarà ricordata per l’ampio dibattito che ha suscitato, a partire dal tema fino all’impegno delle organizzazioni di cooperazione allo sviluppo cristiane, e di conseguenza delle Chiese, a favore dell’ambiente e del diritto al cibo.

Attraverso il manifesto della campagna che recita “Meno consumismo. Abbastanza cibo per tutti” la popolazione svizzera è stata invitata a riflettere sull’impronta ecologica di ciò che consuma. In Svizzera tedesca e francese, sul manifesto è stato proposto l’esempio del consumo di carne. Infatti, la deforestazione delle foreste tropicali causata dalla sua produzione, così come l’elevata domanda di acqua ed energia che richiede, hanno un impatto indiscutibile sul mutamento climatico. Lungi dal voler mettere in cattiva luce o far sentire in colpa chi in Svizzera produce o mangia carne, l’obiettivo principale della Campagna è stato quello di incoraggiare un consumo consapevole del cibo dando la preferenza a prodotti regionali e stagionali. Ciò avvantaggia anche l’agricoltura svizzera.

Per quanto riguarda l’impegno per la giustizia climatica di Sacrifico Quaresimale e Pane per tutti va ricordato che il mutamento climatico è intrinsecamente legato a questioni di giustizia sociale e sicurezza alimentare. I sempre più frequenti eventi meteorologici estremi hanno un impatto diretto sui diritti umani e compromettono il diritto allo sviluppo dei paesi del Sud e il futuro delle prossime generazioni. Da oltre 50 anni Azione Quaresimale e Pane per tutti sensibilizzano la popolazione Svizzera e lavorano per promuovere modelli agricoli ed economici più sostenibili nel Nord e nel Sud del mondo. La Campagna “Giustizia climatica – Adesso” si iscrive in questo solco e persegue gli stessi obiettivi.

In Ticino la novità è stata il giorno di digiuno accompagnato da incontri online

Azione Quaresimale e Pane per tutti tracciano un bilancio positivo della Campagna ecumenica, che ha avuto luogo dal 17 febbraio, mercoledì delle Ceneri, al 4 aprile, domenica di Pasqua. Nonostante le difficili condizioni quadro imposte dal coronavirus, le parrocchie hanno implementato il tema della Campagna ecumenica con molta creatività. In Ticino, grazie all’impegno di diverse parrocchie, si è svolta il 20 marzo la Giornata delle rose. Inoltre, per la prima volta è stato proposto venerdì 26 marzo il digiuno comunitario, accompagnato da cinque incontri online durante i quali il tema è stato approfondito da diversi punti di vista. L’iniziativa ha suscitato interesse e curiosità.

Matthias Dörnenburg, responsabile Campagna ecumenica, Azione Quaresimale, 041 227 59 21, dörnenburg@fastenopfer.ch

Lugano/Lucerna, 17 marzo 2021 - Sono passati 20 anni da quando le prime rose Max Havelaar sono arrivate in Svizzera. Anche sabato prossimo, 20 marzo, 50’000 di questi fiori saranno proposti alla popolazione durante la Campagna ecumenica. Il ricavato della vendita delle rose andrà a beneficio delle famiglie contadine nel Sud del mondo.

Sabato 20 marzo 2021, innumerevoli volontari e volontarie venderanno rose in oltre 500 località svizzere. «Siamo felicissimi che tante parrocchie stiano partecipando nonostante la situazione incerta. In questo modo anche quest’anno possiamo sostenere le persone nei nostri progetti», afferma Mischa von Arb, coordinatore della Campagna ecumenica di Azione Quaresimale e Pane per tutti. La crisi legata alla pandemia di coronavirus ha aumentato la fame e la povertà nei paesi del Sud del mondo.

Il giorno dell’azione ai tempi del coronavirus

Nel rispetto delle norme di distanziamento sociale è possibile utilizzare l’app “Give a Rose”, che permette di inviare fiori digitali e di aggiungere una dedica. In Ticino le rose saranno vendute soprattutto in ambito parrocchiale a Biasca, Giubiasco, Bellinzona (Piazza del mercato), Viganello, Massagno, Lugano chiesa San Carlo, Lugano chiesa Sacro Cuore, Mezzovico-Vira-Sigirino, Caslano, Novazzano, Balerna.

Il ricavato della vendita va favore dei progetti di Azione Quaresimale e di Pane per tutti grazie ai quali famiglie contadine in regioni povere del mondo sono rese più capaci di adattarsi alle conseguenze dei mutamenti climatici, di far fronte alla deforestazione della foresta pluviale o di difendere i loro diritti. Quest’anno la Campagna ecumenica richiama l’attenzione sulla crisi climatica. Con il motto Giustizia climatica – Adesso! si dà voce a chi in Africa, Asia e America Latina, soffre già per le conseguenze del riscaldamento globale.

Ulteriori informazioni

Sulla Giornata delle rose: www.vedere-e-agire.ch/giornata-delle-rose
App: www.give-a-rose.ch
Sul tema della Campagna: www.giustiziaclimatica-adesso.ch

 

 

Contatti:

Lorenz Kummer, portavoce Pane per tutti, lkummer@bfa-ppp.ch, 079 489 3824
Matthias Dörnenburg, responsabile Comunicazione Azione Quaresimale, doernenburg@fastenaktion.ch , 041 227 59 21

Marieta Llanera aus den Philippinen.

Lugano/Berna, 17 febbraio 2021. Tifoni, coste allagate, siccità: la crisi climatica minaccia l'esistenza di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo nonostante il fatto che esse non abbiamo quasi contribuito al riscaldamento globale. Pane per tutti, Azione Quaresimale e Essere solidali rivendicano quindi più giustizia climatica: i maggiori responsabili della crisi climatica devono assumersi le loro responsabilità. Anche la Banca Nazionale svizzera (BNS).

Alla fine del 2019, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) deteneva azioni del valore di quasi sei miliardi di dollari in società che estraggono combustibili fossili. In questo modo finanzia l’emissione di 43 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente all’anno. «Con la sua strategia di investimento, la BNS favorisce il riscaldamento climatico da quattro a sei gradi», spiega Miges Baumann, responsabile della politica di sviluppo di Pane per tutti, «ben al di sopra dell’obiettivo dell’accordo di Parigi sul clima».

Pertanto, nell’ambito della Campagna ecumenica 2021, Azione Quaresimale, Pane per tutti e Essere solidali lanciano una petizione nella quale si esorta la BNS a rinunciare tutti gli investimenti nei combustibili fossili. Questo manderebbe un segnale importante alla piazza finanziaria svizzera, perché la BNS è uno dei maggiori investitori istituzionali del mondo. Peraltro, con la sua attuale strategia di investimento, la BNS si contrappone anche alle proprie linee guida nell’ambito degli investimenti. Esse stabiliscono infatti che la BNS deve astenersi da investimenti che «violano in modo massiccio i diritti umani fondamentali o causano sistematicamente gravi danni ambientali».

«Giustizia climatica – Adesso!»

La Campagna ecumenica richiama l’attenzione, con lo slogan «Giustizia climatica – Adesso!», sul fatto che le fasce più povere della popolazione nei paesi del Sud del mondo soffrono maggiormente delle conseguenze del riscaldamento globale, malgrado il fatto che vi contribuiscano solo in minima parte. Il 50% della popolazione mondiale più povera è infatti responsabile solo del 10% delle emissioni di gas serra legate al consumo, mentre il 10% della popolazione più ricca ne produce quasi il 50%. «Promuovere una maggiore giustizia climatica è quindi imperativo e non negoziabile», ha spiegato Stefan Salzmann, responsabile di Giustizia climatica per Azione Quaresimale.

Nelle Filippine, il riscaldamento globale ha portato a un forte aumento del numero e dell’intensità dei tifoni. «Adesso contiamo 20 uragani all’anno, cinque dei quali causano gravi danni», ha riferito Marieta Llanera, ospite della campagna di Azione Quaresimale*. Le comunità di pescatori che vivono sulla costa, già sfavoriti, sono i più colpiti da questi fenomeni che minacciano i loro mezzi di sussistenza. Ora devono cambiare le loro attività e concentrarsi maggiormente sulla coltivazione di ortaggi, ciò che spesso pone un problema culturale.

In Indonesia, un paese con 81.000 chilometri di costa, il pericolo maggiore deriva dall’innalzamento del livello del mare. «Se il livello del mare si alza di un metro, andranno persi 90.000 chilometri quadrati di terra», avverte Yuyun Harmono, ospite della campagna di Pane per tutti*. E così 23 milioni di persone sarebbero costrette a fuggire. La crisi climatica può già essere avvertita chiaramente sulla piccola isola di Pari, al largo della capitale Jakarta. Pari è stata allagata due volte nel 2020: questo non era mai accaduto prima. L’impronta climatica dei residenti è minima, ha detto Harmono, ma ora la loro esistenza è minacciata – «un’estrema ingiustizia».

 *Gli ospiti della Campagna ecumenica non raggiungeranno la Svizzera a causa delle misure legate al coronavirus, ma potranno prendere parte agli eventi virtuali.

Stefan Salzmann, Azione Quaresimale, 041 227 59 53, salzmann@fastenaktion.ch

Miges BaumannPane per tutti 079 489 3824; baumann@bfa-ppp.ch

Per domande generali sulla Campagna ecumenica:

Matthias Dörnenburg, responsabile della Campagna ecumenica, Azione Quaresimale, 041 227 59 21, doernenburg@fastenaktion.ch

Lugano / Berna, 13 aprile 2020 – Le sementi devono appartenere alle contadine e ai contadini che le usano: questo è quanto chiedono più di 2300 persone provenienti da 11 paesi nelle loro lettere inviate alla Seco. La partecipazione a questa azione, organizzata dalle organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Azione Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali nell’ambito della Campagna ecumenica, ha superato ogni aspettativa.

Attualmente la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) sta negoziando accordi di libero scambio con diversi paesi, nei quali si esige fra le altre cose, una rigorosa protezione delle varietà vegetali per le sementi. Contadine e contadini si oppongono a questa richiesta perché limiterebbe drasticamente il loro diritto sulle sementi. Nelle ultime settimane la Seco ha ricevuto circa 1300 lettere di protesta da parte di contadini dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, senza contare le numerose lettere di solidarietà dalla Svizzera. Le lettere sono state firmate da oltre 2300 persone provenienti da undici nazioni. «Le numerose reazioni pervenute da così tanti Paesi dimostrano quanto questo tema sia rilevante per le contadine e i contadini», dichiara Tina Goethe, esperta di diritto al cibo presso Pane per tutti.

 

La Seco ha ora reagito con una presa di posizione ufficiale. In essa, riconosce la preoccupazione degli agricoltori di tutto il mondo per il diritto alle sementi come una questione importante ed esprime l’apertura «a trovare soluzioni alternative individuali con i paesi partner, se necessario». Tuttavia, non si sa come la Svizzera, concretamente, intenda rispondere a queste preoccupazioni. Pane per tutti e Azione Quaresimale continueranno ad impegnarsi per far sì che gli accordi di libero scambio svizzeri non richiedano più severe leggi sulla protezione delle varietà vegetali; lo faranno in particolare nell’ambito della neo-costituita Coalizione per il diritto alle sementi, dove insieme ad altre organizzazioni continueranno anche in futuro a perseguire i loro sforzi sul tema della campagna “Insieme per un’agricoltura capace di seminare il nostro futuro”. Claudia Fuhrer, esperta di diritto al cibo presso Azione Quaresimale sottolinea: «Chi controlla le sementi controlla il cibo. È quindi importante che le contadine e i contadini continuino ad avere accesso illimitato alle sementi, di cui i grandi gruppi agroindustriali non devono avere il monopolio».

Il Covid-19 ha messo la Campagna sottosopra

Poco dopo il lancio della Campagna ecumenica a fine febbraio, la pandemia di coronavirus ha paralizzato la vita pubblica in Svizzera. La maggior parte dei pranzi e delle cene solidali, delle funzioni religiose e degli eventi pubblici previsti hanno dovuto essere cancellati. Anche la tradizionale “Giornata delle rose”, con la vendita di rose per strada a inizio primavera non ha potuto avere luogo. Ciò significa che alle tre organizzazioni di cooperazione internazionale viene a mancare almeno mezzo milione di franchi svizzeri di fondi destinati ai progetti di cooperazione allo sviluppo. Le 80’000 con il marchio Max Havelaar del commercio equo e solidale già ordinate, sono state regalate a case per anziani e ospedali: un gesto che ha avuto un grande riscontro e che ha toccato/colpito molte persone.

Le tre ONG hanno quindi ideato e proposto delle alternative per permettere alle persone di vivere la Campagna, anche da casa propria. «Grazie ad uno sforzo collettivo siamo stati in grado di offrire rapidamente delle alternative e rianimare così lo spirito della Campagna ecumenica» afferma Bernd Nilles, direttore di Azione Quaresimale, che aggiunge: «È tragico che a seguito della situazione venutasi a creare a causa del Covid-19, le offerte destinate ai più poveri siano diminuite molto. Cercheremo di porvi rimedio nel corso dell’anno». Solo nelle prossime settimane sarà possibile determinare in quale misura la pandemia di Coronavirus abbia avuto ripercussioni sulle offerte e l’entità della riduzione.

Secondo Bernard DuPasquier, direttore di Pane per tutti, rimane una consolazione: «Sono particolarmente colpito dall’ondata di solidarietà che stiamo vivendo nel nostro Paese», spiega, sottolineando al contempo che questa solidarietà non dovrebbe limitarsi alla sola Svizzera, ma che l’impegno delle organizzazioni di cooperazione allo sviluppo al Sud è particolarmente importante in questo momento.

Presa di posizione della Seco in merito alla protezione delle varietà vegetali negli accordi di libero scambio:

https://www.seco.admin.ch/seco/it/home/seco/stellungnahmen_medienbeitraege.html#1183045209

 

Galleria di immagini delle persone che hanno firmato e inviato le lettere:

https://vedere-e-agire.ch/lettere/

Per maggiori informazioni:

La Campagna ecumenica in breve

Dal 1969, Pane per Tutti (l’organizzazione di cooperazione internazionale delle Chiese evangeliche della Svizzera) e Azione Quaresimale (l’organizzazione di cooperazione internazionale della chiesa cattolica Svizzera) realizzano ogni anno una Campagna durante i 40 giorni che precedono la Pasqua. Dal 1994 vi collabora anche Essere solidali (l’organizzazione di cooperazione internazionale della Chiesa veterocattolica). La Campagna ecumenica ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ingiustizie che condannano più di 800 milioni di persone nel mondo a patire a causa della fame e della povertà. Ma il solo prendere coscienza di questa realtà non basta, bisogna anche agire. Per questo motivo le tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo mostrano possibili soluzioni come il cambiare il proprio stile di vita e di consumo, fare un’offerta per sostenere un progetto al Sud o prendere parte ad un’azione, facendo così della Campagna ecumenica il simbolo di una solidarietà vissuta.

Lugano / Berna, 17 marzo 2020 – Quest'anno, per la prima volta in 17 anni d’esistenza, la tradizionale “Giornata delle rose” non avrà luogo. Sabato 21 marzo, la prevista vendita di rose del commercio equo, proposta nell’ambito della Campagna ecumenica di Azione Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali è infatti stata annullata. Nessuna delle 80'000 rose ordinate sarà venduta e il ricavato previsto non potrà andare a sostegno dei progetti al Sud delle tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo.

Molte persone nelle parrocchie si erano messe a disposizione a titolo volontario per vendere rose a sostegno dei progetti al Sud delle tre organizzazioni di cooperazione internazionale sabato 21 marzo. L’epidemia di coronavirus ha però deciso altrimenti.

«Tutto ciò ci rattrista molto. La Giornata delle rose è una meravigliosa opportunità per dare visibilità alla Campagna ecumenica e per mostrare il grande impegno delle parrocchie», afferma Matthias Dörnenburg, responsabile del dipartimento Comunicazione presso Azione Quaresimale. «Ma la salute della popolazione è chiaramente prioritaria».

La Giornata delle rose permette di raccogliere ogni anno all’incirca mezzo milione di franchi svizzeri, che sono destinati interamente ai progetti delle tre organizzazioni in paesi di Africa, Asia e America Latina. Lì Pane per tutti, Azione Quaresimale ed Essere solidali si impegnano per un mondo senza fame e senza povertà e per condizioni di vita degne per tutte e tutti.

Si sta ora discutendo quale sorte sarà riservata alle 80.000 rose ordinate. Diverse case per anziani sono state contattate ed è stato chiesto loro se le rose potessero essere distribuite gratuitamente ai residenti che attualmente non possono ricevere visite da parte di familiari e conoscenti. Le rose inoltre potrebbero portare un po’ di colore e un raggio di speranza anche al personale curante che in questo periodo difficile si sta prodigando senza sosta. In fondo i fiori infondono gioia e sarebbe peccato lasciarli appassire in una cella frigorifera.

Con l’applicazione “Give a Rose”, è possibile offrire rose virtuali, accompagnate da una dedica, e questo tutto l’anno: un modo per diffondere un po’ di gioia anche se la Giornata delle rose non avrà luogo.

Ulteriori informazioni:

Madlaina Lippuner, coordinazione comunicazione Campagna ecumenica,
lippuner@fastenopfer.ch, 076 307 28 77.

Berna/Lugano, 22 aprile 2019  ̶  La Campagna ecumenica del 50esimo, con il motto “Insieme con le donne impegnate del mondo. Insieme per un mondo migliore”, è stata l’occasione per celebrare e ripercorrere il lavoro e i risultati più importanti raggiunti in 50 anni. L’attenzione si è concentrata sui diritti delle donne come tributo al loro impegno esemplare a favore delle loro famiglie e comunità.

 «Fin da bambina mi sono resa conto che noi donne qui nelle campagne non abbiamo voce in capitolo. Siamo emarginate e i nostri problemi non sono presi sul serio. Mi impegno affinché le cose cambino» (Nomvuzo Nopote, Sudafrica)

Oggi si conclude la 50esima Campagna ecumenica di Pane per tutti, Azione Quaresimale e Essere solidali. Le tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo desiderano dire GRAZIE ai numerosi volontari e volontarie nelle parrocchie e nelle comunità e alle tre ospiti provenienti dai paesi del Sud, ovvero Suor Nathalie, avvocatessa della Repubblica Democratica del Congo, Marie Crescence Ngobo, segretaria esecutiva del Réseau du Devéloppement Durable (RADD) in Camerun e Bembet Madrid, promotrice del cambiamento sociale nelle Filippine.

Le tre donne hanno dato voce alle loro connazionali con impressionanti descrizioni, in occasioni di diversi eventi e serate in tutta la Svizzera. Hanno sottolineato cosa significa impegnarsi a difesa della popolazione, della salute pubblica e della terra nelle zone in cui si estraggono materie prime, e spiegato perché non possono fare a meno di continuare a battersi per rendere il mondo un posto migliore per tutti gli esseri umani. Infine un sentito grazie giunga anche alla popolazione svizzera, che da 50 anni con il suo sostegno contribuisce ad affrontare le cause e a far luce sulle ragioni strutturali dell’ingiustizia e della povertà.

Soeur Nathalie Kangaji setzt sich im Kongo für die Rechte der Bevölkerung im Umfeld der Rohstoff-Minen ein. © Meinrad Schade
«La povertà che mi circonda ha molti volti ed è così grave che non si può far finta che non esista» (Suor Nathalie, Repubblica Democratica del Congo)

Pane, rose e… zuppa

Circa 500 parrocchie hanno partecipato alla tradizionale Giornata delle rose di quest’anno e hanno venduto 91.700 rose in uno splendido sabato di primavera. In 466 panetterie è stato offerto il pane per condividere, mentre in occasione della festa per il 50esimo sono stati distribuiti 550 litri di zuppa, cucinata per l’occasione dal rinomato chef Mirko Buri, pioniere della filosofia anti spreco. Il Coro delle Nazioni ha fornito una degna cornice al culto ecumenico, mentre la mostra con i ritratti di “50 donne impegnate” ha attirato molta attenzione.

È un lungo viaggio quello che Azione Quaresimale e Pane per tutti hanno percorso insieme dal 1969, e in seguito con il sostegno di Essere solidali. Eppure molte cose ci ricordano la situazione di 50 anni fa. La cooperazione allo sviluppo ancora oggi è sotto pressione e il mondo è tuttora segnato da ingiustizie e squilibri. In questo contesto, la Campagna ecumenica è più importante che mai per informare le persone sulle interrelazioni in un mondo globalizzato e motivarle ad agire.

«Ogni persona, indipendentemente da dove abita, dalla sua età e dal suo vissuto ha i medesimi diritti. Noi dobbiamo difendere questi diritti». (Khalisah Khalid, Indonesia)

Ulteriori informazioni:

Federica Mauri, comunicazione e PR Azione Quaresimale, 079 662 45 22

 

La Campagna ecumenica: informare, indicare piste d’azione, raccogliere fondi: dal 1969, Pane per Tutti (l’organizzazione di cooperazione internazionale delle Chiese evangeliche della Svizzera) e Azione Quaresimale (l’organizzazione di cooperazione internazionale dei cattolici in Svizzera) realizzano ogni anno una Campagna durante i 40 giorni che precedono la Pasqua. Dal 1994 vi collabora anche Essere solidali (l’organizzazione di cooperazione internazionale della Chiesa veterocattolica). Ogni anno, queste tre organizzazioni insieme portano all’attenzione del grande pubblico un tema riguardante la politica di sviluppo.

www.vedere-e-agire.ch

 

https://azionequaresimale.ch

http://www.bfa-ppp.ch

www.partner-sein.ch

 

Berna/Lugano, 2 aprile 2018 – “Diventa anche tu parte del cambiamento”: questo è stato il motto della Campagna ecumenica delle tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Pane per tutti, Azione Quaresimale e Essere solidali. Il momento clou è stata la giornata all’insegna del cambiamento svoltasi il 22 febbraio a Berna, ma del tema se n’è discusso anche in occasione dei numerosi pranzi e cene solidali organizzati nella Svizzera italiana.

Il nostro modo di vivere provoca delle crisi ed è ora di invertire la rotta. I problemi che l’umanità si trova ad affrontare sono stati causati dall’essere umano e quindi noi possiamo porvi rimedio. Un cambiamento in meglio è possibile. Nell’enciclica Laudato si’, Papa Francesco invita tutti urgentemente al dialogo su come sia possibile plasmare tutti insieme il futuro del pianeta Terra.

La questione centrale è: cosa rimane da fare per far fronte alla crisi sistemica? Le azioni politiche, le riforme legislative e le innovazioni tecniche sono indispensabili, ma purtroppo non bastano. In effetti, si fondano tutte sul principio del consumo invece che su quello della sobrietà, sulla concorrenza invece che sulla cooperazione, sullo sfruttamento invece che sul rispetto.

Sono proprio questi i temi su cui sono intervenuti anche gli ospiti della giornata all’insegna del cambiamento: l’attivista e scrittore Satish Kumar, la professoressa di filosofia Cécile Renouard, e il professore e già relatore speciale dell’ONU per il diritto al cibo Olivier de Schutter. La giornata è stata arricchita anche da workshop sul tema della transizione. L’interesse per questa tematica si è dimostrato molto grande: più di 200 persone provenienti da tutti gli angoli della Svizzera sono giunte a Berna per scambiarsi opinioni e sviluppare insieme possibili soluzioni.

Cambiare sé stessi per cambiare il mondo

La buona notizia è che esistono innumerevoli possibilità per impegnarsi per un sistema che sia più rispettoso dei limiti del pianeta. Ciò è stato dimostrato anche dalla Campagna di Azione Quaresimale, Pane per tutti e Essere solidali, la quale ha evidenziato cosa siano capaci di fare i cittadini e le cittadine, sia a livello politico sia per quanto riguarda le iniziative locali, al Nord come al Sud.

Grazie alla tradizionale giornata delle rose, che ha visto impegnati numerosi volontari in oltre 400 località svizzere, e ai numerosi pranzi e cene solidali organizzati nella svizzera italiana, è stato possibile informare e sensibilizzare molte persone sulla tematica.

La spinta al cambiamento ha dato i primi frutti, ma l’impegno collettivo deve continuare. Solo unendo le forze di tutti gli individui possiamo riuscire a creare un mondo dove ognuno abbia abbastanza per vivere.

Ulteriori informazioni:

  • Federica Mauri, Azione Quaresimale, mail, 079 662 45 22
  • Lorenz Kummer, Pane per tutti, mail, 079 489 38 24

Scopra cosa comporta il cambiamento e come lo interpretano i nostri partner al Sud e al Nord:

La Campagna ecumenica: informare, indicare piste d’azione, raccogliere fondi

Dal 1969, Pane per Tutti (l’organizzazione di cooperazione internazionale delle Chiese evangeliche della Svizzera) e Azione Quaresimale (l’organizzazione di cooperazione internazionale della chiesa cattolica Svizzera) realizzano ogni anno una Campagna durante i 40 giorni che precedono la Pasqua. Dal 1994 vi collabora anche Essere solidali (l’organizzazione di cooperazione internazionale della Chiesa veterocattolica). Ogni anno, queste tre organizzazioni insieme portano all’attenzione del grande pubblico un tema riguardante la politica di sviluppo.

www.vedere-e-agire.ch

La dimostrazione di apertura del Forum Sociale Mondiale è stata accompagnata da gruppi di samba. La dimostrazione è stata molto vivace e ha trasmesso molta energia. (Foto: Daniel Hostettler/Sacrificio Quaresimale)

Novos Paradigmas – Resoconto sul Forum Sociale Mondiale di Salvador di Bahia

Pane per tutti e Azione Quaresimale hanno lanciato un grande tema con la Campagna Ecumenica 2018: “Insieme per un mondo, dove ogni persona abbia abbastanza per vivere”, con la quale si invitano le persone a collaborare per dare vita ad un cambiamento a livello sociale. Le medesime questioni sono state discusse anche al Forum Sociale Mondiale del 2018: quali elementi sono centrali per un cambiamento di paradigma? Come può essere avviato un cambiamento sociale? Una cosa però è chiara per tutti: un altro tipo di mondo non è semplicemente possibile, ma è necessario e urgente.

Sacrifico Quaresimale ha partecipato al Forum Sociale Mondiale e ha contribuito in modo significativo all’organizzazione di un workshop svoltosi su due giornate a proposito dei “nuovi paradigmi”. In occasione di questo dibattito si sono riuniti rappresentanti della società civile latino-americana e della popolazione locale, movimenti della gioventù brasiliani e americani, attivisti di tutto il mondo e vari interessati provenienti da vicino e da lontano.  Oltre 150 i partecipanti giunti di buon’ora, nonostante il caldo opprimente, per assistere alla tavola rotonda. Le discussioni sono poi proseguite nel pomeriggio in piccoli gruppi.

Lo slogan del Forum, “Resistir É Criar, Resistir É Transformar” (resistere è creare, resistere è trasformare), riassume bene i dibattiti. La resistenza è importante poiché, per raggiungere un cambiamento sociale efficace, bisogna creare degli spazi di libertà. La candidata indigena per l’Ufficio del Vice-Presidente del Brasile, Sônia Guajajara, ha spiegato, in un discorso entusiasmante, come la lotta per l’autodeterminazione delle popolazioni indigene e per i loro usi e costumi sia un elemento fondamentale per il cambiamento di paradigma. La lotta per la modifica dei rapporti di potere, spostando quest’ultimo dai privilegiati alle comunità locali, è a dir poco centrale, poiché queste comunità sono la base per la creazione di qualcosa di nuovo, come cicli di produzione e di consumo locali orientati verso il benessere comune.

Pablo Solón, già Ambasciatore delle Nazioni Unite per la Bolivia, ha sottolineato chiaramente che per poter ottenere un cambiamento sistemico bisogna sconfiggere l’antropocentrismo. Sostituire le fonti di energia fossile con l’energia solare non è abbastanza. Il cambiamento tecnologico deve essere accompagnato da un cambiamento culturale, visto che le nostre modalità di consumo sono tutt’altro che sostenibili. Affinché un cambiamento reale avvenga, ognuno di noi deve anche interrogarsi sul proprio contributo al benessere dell’umanità. Questa trasformazione interiore è stata messa in risalto da diversi oratori e oratrici quale fattore particolarmente importante.

Il workshop si è concluso dopo due giorni di dibattiti molto intensi e animati, dai contenuti interessanti. Non a caso vi hanno preso parte persone giunte da tutto il mondo. Le dinamiche del Forum Sociale Mondiale sono sempre fonti di sorprese.

Un gruppo di attivisti ha preso in seguito possesso del tendone e ha promosso con musica e canti la propria causa, ovvero i diritti delle persone disabili. È così che funziona al Forum Sociale Mondiale. Ci si mette tutta l’energia possibile per cercare, tutti assieme, di creare un mondo migliore.

David Knecht (Azione Quaresimale)

 

Lugano/Berna, 14 febbraio 2018 – Il riscaldamento climatico, le disuguaglianze sociali, le tensioni politiche: le sfide del giorno d’oggi concernono l’intero pianeta. Per trovare una via d’uscita a questa crisi sistemica, c’è bisogno di un cambiamento da parte di tutta la società. Con il motto “Diventa anche tu parte del cambiamento”, la Campagna ecumenica 2018 di Pane per Tutti, Azione Quaresimale e Essere solidali vuole dimostrare come il cambiamento può assumere diverse forme e risultare anche interessante.

Il capo di una grande impresa di moda guadagna in quattro giorni quello che una sarta del Bangladesh guadagna in una vita intera. Per la produzione di olio di palma, presente in numerosi alimenti, sono disboscati milioni di ettari di foresta pluviale, oltre al fatto che spesso molta gente è cacciata dalle proprie terre per far posto a gigantesche monoculture. Entrambi questi esempi illustrano come le disuguaglianze sociali e il riscaldamento globale si stanno intensificando, facendo di conseguenza aumentare le tensioni politiche. La diagnosi del Consiglio ecumenico delle Chiese è chiara: «Il nostro pianeta non è mai stato così prospero e allo stesso tempo così ingiusto come lo è oggi».

La questione centrale è capire cosa si può fare contro questa crisi sistemica in cui il mondo sembra essere imprigionato. Le azioni politiche, le riforme legislative e le innovazioni tecniche sono senza dubbio importanti ed essenziali, ma non sono tuttavia sufficienti. Siamo infatti quasi tutti molto legati al modello che predilige il consumo alla modestia, la concorrenza alla collaborazione, lo sfruttamento al rispetto. Per questo la Campagna ecumenica richiede una “transizione interiore” globale: il cambiamento deve avvenire nella testa, nel cuore e nell’agire di noi tutti.

Creare il proprio cambiamento

La buona notizia è che esistono innumerevoli possibilità per impegnarsi nel costruire un sistema che rispetti i limiti del nostro pianeta. Con il motto “Diventa anche tu parte del cambiamento – Insieme per un mondo, dove ogni persona abbia abbastanza per vivere”, la Campagna ecumenica 2018 mostra come le iniziative locali stiano già prendendo piede in ogni ambito della nostra vita: l’economia solidale rafforza i contadini e le contadine, garantendo loro un reddito e permette al contempo ai consumatori di mangiare verdure di stagione. Lo scambio a livello locale di oggetti, ne riduce l’acquisto di nuovi, come dimostrano le iniziative contro lo spreco (“Zero Waste”). Il consumo volto al risparmio delle risorse è possibile anche senza dover per forza fare delle rinunce. Nel Sud del mondo (il più colpito dagli impatti negativi della crisi del sistema) organizzazioni partner di Azione Quaresimale e Pane per Tutti si impegnano, grazie a progetti innovativi, a promuovere un cambiamento sostenibile.

Alcune di queste molteplici iniziative saranno presentate il 22 febbraio a Berna in occasione della  Giornata all’insegna del cambiamento. Durante questo evento si avrà la possibilità di discutere con professionisti internazionali come ad esempio Olivier De Schutter, già relatore speciale dell’ONU

per il diritto al cibo, Cécile Renouard, professoressa di filosofia e economia, oppure Satish Kumar, attivista e scrittore. I vari temi potranno essere approfonditi anche grazie ad alcuni workshop.

Maggiori informazioni sul tema della Campagna si possono trovare su: www.vedere-e-agire.ch/media 

Per interviste:

Bernd Nilles, direttore di Azione Quaresimale; 041 227 59 51

Bernard DuPasquier, direttore di Pane per tutti; 079 489 3824

La Campagna ecumenica: informare, indicare piste d’azione, raccogliere fondi

Dal 1969, Pane per Tutti (l’organizzazione di cooperazione internazionale delle Chiese evangeliche della Svizzera) e Azione Quaresimale (l’organizzazione di cooperazione internazionale della chiesa cattolica Svizzera) realizzano ogni anno una Campagna durante i 40 giorni che precedono la Pasqua. Dal 1994 vi collabora anche Essere solidali (l’organizzazione di cooperazione internazionale della Chiesa veterocattolica). Ogni anno, queste tre organizzazioni insieme portano all’attenzione del grande pubblico un tema riguardante la politica di sviluppo. www.vedere-e-agire.ch

Conclusa la Campagna ecumenica 2017: un bilancio

Lugano/Berna, 17 aprile 2017 – La terra deve essere fonte di vita, non di profitto: questo il messaggio centrale della Campagna ecumenica organizzata quest’anno dalle tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Azione Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali. Non si possono privare le persone delle loro basi vitali, radici e identità: una questione questa che ha suscitato interesse e ricevuto sostegno in tutta la Svizzera.

Gli investitori che acquistano terreni sui cui avviano grandi monoculture, privano le popolazioni locali delle loro terre. Non va dimenticato che è l’agricoltura praticata dalle famiglie contadine che nutre il mondo: essa garantisce infatti il 70% della produzione mondiale di derrate alimentari. Nei paesi in via di sviluppo, più dell’80% della popolazione rurale dipende direttamente da questo tipo di agricoltura familiare. Queste basi di sussistenza vanno perse quando si disboscano immense superfici per coltivarvi palme da olio, come sta succedendo ad esempio in Indonesia. Dietro a questi investimenti si nascondono anche banche svizzere. Pane per tutti, Sacrificio Quaresemale ed Essere solidali chiedono quindi agli istituti bancari di ritirarsi dal finanziamento di simili progetti agroindustriali, perché la terra deve essere fonte di vita, non di profitto.

Lanciata in occasione della Campagna ecumenica, l’azione “Terra fonte di vita” ha suscitato un grande interesse nelle parrocchie. Giovani e adulti con grande impegno hanno seminato, piantato e si sono presi cura di molte aiuole rialzate in tutta la Svizzera, contribuendo così a lanciare un segnale forte contro l’accaparramento di terre coltivabili, che resterà visibile a lungo anche dopo la fine della Campagna.

Anche le testimonianze portate da Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta esperto di landgrabbing, e di Kartini Samon, collaboratrice dell’organizzazione GRAIN (in Indonesia), durante il loro soggiorno in Ticino, è stata particolarmente arricchente per il pubblico durante le serate a Bellinzona e Lugano, e per le scuole ticinesi che li hanno accolti. Con la loro presenza e raccontando cosa succede in Indonesia e in altri paesi in cui si verificano casi di accaparramento delle terre, i due ospiti della Campagna nella Svizzera italiana hanno dato un volto a un tema complesso, compiendo anche un importante lavoro di sensibilizzazione.

Anche le azioni quali la condivisione di un pasto o del pane, i gruppi di digiuno e la giornata delle rose con 400 luoghi di vendita in tutto il paese, raccolgono sempre ampio consenso fra la popolazione. L’applicazione per smartphone “Give a Rose” permette invece di offrire una rosa digitale anche dopo la fine della Campagna. Uniti alle numerose offerte, tutti questi gesti di solidarietà, come pure l’impegno di molte persone nelle parrocchie, permettono alle tre organizzazioni di cooperazione internazionale di rafforzare il loro lavoro nei progetti al Sud del mondo. Grazie a questa solidarietà e sostegno Pane per tutti, Azione Quaresimale ed Essere solidali possono sostenere le loro organizzazioni partner nel Sud del mondo. Come ha ricordato Lali Naidoo, direttrice dell’organizzazione sudafricana ECARP e ospite della Campagna ecumenica, «l’accaparramento delle terre riguarda tutti. La Campagna è così importante perché solo quando le persone sapranno cosa succede al Sud del mondo, potremo agire insieme».

Maggiori informazioni: Federica Mauri, comunicazione e relazioni pubbliche, Azione Quaresimale, 091 922 70 47

Per i media:

www.vedere-e-agire.ch/media

(www.vedere-e-agire.ch/immagini)

La Campagna ecumenica

Dal 1969 Pane per tutti (l’organizzazione di cooperazione internazionale delle Chiese evangeliche in Svizzera) e Azione Quaresimale (l’organizzazione di cooperazione internazionale della chiesa cattolica svizzera) realizzano ogni anno una Campagna durante i 40 giorni che precedono la Pasqua (quest’anno dal primo marzo al 13 aprile). Dal 1994 vi collabora anche Essere solidali.

La Campagna ecumenica ha come principale scopo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ingiustizie: nel mondo più di 800 milioni di persone soffrono la fame. Vedere però non basta, è necessario anche agire. Quali tracce d’azione si propone di: modificare il proprio stile di vita e di consumo, sostenere i progetti che le tre Organizzazioni di cooperazione internazionale realizzano in diversi paesi nel Sud del mondo, partecipare a momenti di condivisione quali ad esempio i pranzi e le cene povere.

www.vedere-e-agire.ch

Lo scrittore e giornalista italiano Stefano Liberti ha scritto il primo reportage sul land grabbing, svelandoci come i legami fra politica e mercato globale stiano cambiando il volto del nostro pianeta. Lo abbiamo intervistato.

Intervista di Federica Mauri, responsabile Relazioni pubbliche e campagna presso Azione Quaresimale

Quando ha sentito parlare di land grabbing per la prima volta?

Una decina di anni fa, ero in Etiopia per un altro lavoro e mi sono imbattuto in un imprenditore che era venuto a informarsi su un programma di affitto di terreni. Proprio in quel periodo, il paese africano era stato tra i primi a mettere sul mercato le proprie terre e, all’epoca, uomini d’affari statunitensi, europei, arabi e indiani stavano accorrendo in massa a capire quali erano le condizioni a cui le terre erano cedute.

Perché ha deciso di scrivere un libro sul tema?

Ho deciso di scrivere un libro perché mi sembrava un fenomeno nuovo che a mio     avviso andava investigato e raccontato, anche per aumentare la consapevolezza       dell’opinione pubblica sul tema.

Da quando è uscito il suo libro, nel 2011, il fenomeno land grabbing è cambiato secondo lei? Come?

È aumentata la consapevolezza, soprattutto nei paesi interessati al fenomeno. Ci sono stati in alcuni paesi movimenti della società civile che hanno bloccato le cessioni di terreni. I governi, in particolare nei paesi meno soggetti a potere autoritario, hanno oggi più paura a fare operazioni di svendita. 

 

Gli investitori hanno trasformato il suolo in una fonte di guadagno. Con quali conseguenze?

Le conseguenze sono molteplici, perché le terre non erano vuote o disabitate, come dicevano i governi, ma erano usate dalle popolazioni locali per coltivare. Inoltre, gran parte dei terreni sono stati usati per produrre beni alimentari diretti all’estero: in questo senso, paesi con una scarsa sicurezza alimentare hanno ceduto un bene strategico a investitori esteri che hanno ulteriormente intaccato la loro sicurezza alimentare. Il caso dell’Etiopia è nuovamente emblematico: il paese ha ceduto le proprie terre migliori a investitori stranieri che ne esportano i prodotti e al contempo riceve sistematicamente aiuti alimentari dall’esterno per nutrire le popolazioni delle sue zone più svantaggiate, soggette a fenomeni di carestia.

Tutti siamo complici involontari: banche e casse pensioni investono così. Che fare?

I principali investitori nelle terre sono fondi pensionistici di paesi occidentali. In questo modo, il piccolo pensionato europeo partecipa alla corsa alla terra. Bisognerebbe quindi chiedere ai responsabili dei nostri risparmi e dei nostri fondi come li utilizzano e capire se vengono impiegati in queste acquisizioni di terreni.

È possibile fermare la corsa alla terra? Come?

È possibile regolarizzarla. Chiedere che questi investimenti siano regolati. Al comitato per la sicurezza alimentare della FAO sono state stilate delle linee guida per investimenti responsabili: alla stesura hanno partecipato sia i governi che le società civili. Queste linee guida prevedono che queste acquisizioni non possono intaccare la sovranità alimentare del paese in oggetto, né comportare lo spostamento delle popolazioni. Sono state votate dai vari paesi ma non sono vincolanti. Perché lo siano devono essere tramutate in legge dai vari paesi.

 

 


Questo articolo è stato pubblicato nella rivista Sguardi, che contiene un supplemento dedicato al land grabbing. È possibile trovarlo qui: www.vedere-e-agire.ch/pubblicazioni