Rabbia di pancia

Bisogna avere coraggio e non evitare i molti passaggi biblici in cui affiora la rabbia, poiché vuole essere osservata e ascoltata.

La rabbia vista come forza del cambiamento di chi non è più disposto a sopportare ulteriormente l’ingiustizia e la violenza. La fame è violenza verso le persone, verso il loro corpo, verso le nuove generazioni che stanno crescendo, verso le reti sociali che essa distrugge. La rabbia di chi ha fame è necessaria alla vita: rabbia per il pane che manca, per la perdita del lavoro, per la vergogna provocata dal costante stimolo della fame. La rabbia di chi ha fame è un fattore che mette fine alla pazienza e innesca movimenti sociali.

Che cosa provoca la rabbia in me e che cosa ne faccio?

Questo testo, così come quelli pubblicati in corrispondenza delle domeniche di Quaresima sull’Agenda 2025 sono tutti ispirati al libro “La rabbia nel ventre” della teologa riformata Luzia Sutter Rehmann, che è andata alla ricerca di storie sulla fame nella Bibbia: «Vorrei sviluppare un modo di leggere la Bibbia che ci permetta di vedere la fame, pensarci e imparare dalle persone che hanno lottato contro di essa», afferma Luzia Sutter Rehmann.

La rabbia spesso non viene intesa come una forza positiva. Tuttavia, ci vogliono forza ed emozioni per alzarsi e difendersi. La rabbia per la mancanza di pane scatenò la Rivoluzione francese. La rabbia per la perdita di guadagni o per le umiliazioni ha ripetutamente portato a rivolte e persino a cambiamenti di sistema. La rabbia è un fattore che pone fine alla tolleranza e può innescare movimenti sociali. Ecco perché vogliamo che la rabbia provochi slanci di coraggio.

Imagine: Per circa 900 milioni di persone, il mais è l’alimento di base principale. Il mais svolge inoltre un importante ruolo simbolico, in particolare nelle culture dell’America centrale e meridionale. Ciò che colpisce è che in queste culture non esiste solo il mais giallo, ma anche varietà di mais di tutti i colori possibili.